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arnymark.
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Sold out all’atlantico, per una serata incantevole, indimenticabile paragonabile all’evening dello zio in Manchester nell’ultimo tour. Si apre con Calling con gli assoli devastanti di Mark e Phil. Cambi di ritmo in Six e Down, ma il concerto decolla definitivamente con Expresso, si assesta acustica, amalgama della band e sound: compatto, contenuto, mai sopra le righe.
Alan personaggio tipicamente britannico, quasi rallenta i suoi soli per godere della musica, applauditissimo. Le sue note hanno un peso notevole. Si diverte in progressioni discendenti per quarte, Mark lo imita successivamente. Quest’ultimo al di là del virtuosismo è attento soprattutto all’interpretazione vocale dei brani: leader. Ottimo l’amico Primetto che supporta come sempre la band, pregevoli gli interventi con la fisarmonica.
Epiche Tunnel, Private e Telegraph … Phil, modo unico di impugnare e suonare la chitarra, ormai italianissimo e amatissimo dal pubblico di casa, la presenta come “l’amazing band”.
Il sax di Mel è una meraviglia, tocco sopraffino. Ritmica fantastica con Steve, il quale è presentato da Phil come il miglior batterista al mondo, anche se ci fosse stato Danny il risultato non cambierebbe. Quest’ultimo dipinge tutte le composizioni degli Straits. Metronomico pulito e disinvolto John al basso.
Set list congeniale alla location e alla serata. Chiusura con una delle più belle ballad della storia, Portobello.
Saluti di rito con gli onnipresenti amici Massi, Giuseppe… Grazie Straits , un saluto a tutto il forum e al prossimo tour.
MK. -
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Bella recensione, peccato essermeli persi al Fabrique (...ho appena investito una certa sommetta per portare tutta la famiglia a vedere il Boss... 
).
E complimenti a Michele Cesaroni!. -
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test .
ATLANTICO 4 FEBBRAIO! |
